Riesumando una tomba contenente i resti di un uomo e un cane gravemente malato, uno studio ha portato gli scienziati a considerare l’idea che i cani siano stati i migliori amici dell’uomo fin dalle origini della domesticazione, risalente agli anni del Paleolitico.
Al suo interno si scoprirono i resti di un cucciolo di cane, di un uomo e di una donna, oltre a una grande quantità di oggetti decorati realizzati a partire da corna, ossa e denti, risalenti a circa 14 mila anni fa.
Si tratta della più antica tomba in cui esseri umani e cani sono sepolti insieme, che fornisce alcune delle più antiche evidenze di domesticazione.
Il cucciolo aveva circa 28 settimane quando è morto.
Alcuni segni sui denti rivelano che il cane aveva probabilmente contratto il cimurro a circa 19 settimane di vita e che potrebbe aver sofferto di due o tre periodi di grave malattia della durata di cinque-sei settimane ciascuno.
Febbre, inappetenza, disidratazione, letargia, diarrea e vomito sono i primi sintomi di cimurro.
Nel corso della terza settimana i disturbi diventano neurologici, e il cucciolo può avere delle convulsioni.
Liane Giemsch, fra gli autori dello studio, ha evidenziato inoltre che il cimurro è una malattia che mette a rischio la vita, ed è caratterizzata da tassi di mortalità molto elevati.
Probabilmente il cane si è ammalato in modo grave fra le 19 e le 23 settimane di vita.
È probabile che l’intensa e prolungata assistenza e cura da parte dell’uomo l’abbiano portato a sopravvivere 28 settimane.
Probabilmente gli uomini hanno nutrito il cucciolo con acqua e cibo, hanno pensato alla sua pulizia e l’hanno mantenuto al caldo.
Se non fosse stato curato in questo modo il cucciolo non sarebbe sopravvissuto.
Non sono noti l’epoca e il luogo esatti in cui ebbe origine la domesticazione del cane.
Sulla base dei pochi dati attuali è chiaro che almeno 15 mila anni fa i cani venivano addomesticati.
Non è noto, però, quando l’uomo abbia iniziato effettivamente ad addomesticarli: secondo alcuni addirittura circa 30 mila anni fa.
Molte delle teorie alla base dell’inizio della domesticazione dei cani si concentrano sulle attività compiute dall’uomo grazie all’aiuto dei cani stessi, come la caccia, la sorveglianza e la pastorizia.
I resti del cane rinvenuto a Oberkassel, tuttavia, ci permettono di ipotizzare che alcuni uomini del Paleolitico avessero, già a quell’epoca, un forte legame emotivo con questi animali.
Secondo gli autori dello studio, questo cucciolo rappresenta la prima evidenza nota di un cane tenuto per piacere e non per utilità, quindi considerato domestico.
La cura ricevuta quand’era malato e non poteva svolgere attività utili per l’uomo sembra essere stata guidata dalla compassione o dall’empatia.
Il fatto che questo cane sia stato trattato con tale cura rivela molto sul comportamento umano.
Questo legame speciale fra esseri umani e cani sembra essere nato in seguito all’evoluzione del lupo in cane domestico, avvenuta durante il Paleolitico.