L’infiammazione o infezione delle ossa o del midollo osseo nel gatto, prende il nome di osteomielite (frequente nei gatti, più rara nei cani).
Le malattie alle ossa del gatto possono essere di natura infettiva, nutrizionale, disturbi dello sviluppo oppure a causa di tumori ossei, traumi o altre cause.
I fattori che contribuiscono alle infezioni includono un’insufficiente apporto di sangue all’osso, traumi, infiammazioni, danno osseo e la diffusione di un agente infettivo attraverso il flusso sanguigno.
L’osteomielite nel gatto di solito si classifica basandosi sul patogeno presente (batterico o micotico…), sulla localizzazione o sulla sua durata (acuta o cronica).
Si tratta di una patologia di una certa importanza e pericolosità che non deve essere sottovalutata.
Le infezioni batteriche che la causano spaziano da: Staphylococcus, Streptococcus, Pseudomonas, Escherichia coli, Proteus, Pasteurella e Brucella canis. Meno frequentemente si trovano i batteri anaerobici, soprattutto in caso di infezioni miste con più batteri presenti.
Esistono anche casi osteomielite dette “fungine” che variano a seconda della localizzazione geografica e comprendono infezioni da: Coccidioides immitis, Blastomyces dermatitidis, Cryptococcus neoformans, Histoplasma capsulatum e Aspergillus.
Come capire se il nostro gatto presenta i sintomi di questa patologia?
Chiaramente è bene rivolgersi subito al veterinario di fiducia, ma un primo allarme potrebbe arrivare da: zoppia associata a dolore, febbre, ascesso a livello dell’eventuale ferita, mancanza di appetito, piaghe piene di pus e depressione.
– lisi ossea
– sequestri ossei
– fistole
– irregolarità nel periostio
Il veterinario effettuerà un prelievo del sangue, un esame citologico e uno batteriologico, quest’ultimo fondamentale per utilizzare la terapia antibiotica più indicata.
Il trattamento per l’osteomielite consiste nella somministrazione di antibiotici, sia per endovena che per via orale.
Accanto agli antibiotici, presi per lungo periodo, vi è anche la terapia chirurgica.
Il gatto avrà di bisogno della cura costante della ferita e della rimozione del tessuto morto, danneggiato o infettato, attraverso il drenaggio delle ferite, l’innesto osseo spugnoso e nei casi più gravi o in caso di recidiva, purtroppo anche dell’amputazione (dipende da dove si localizza la osteomielite).
Anche l’età del paziente è un fattore determinante per la cura di un’osteomielite; curare un gatto giovane è palesemente diverso dal curare un gatto anziano.
La prognosi di osteomielite nel gatto è variabile dipende, infatti, dai batteri coinvolti e da quanto va avanti l’infezione oltre che dallo stato generale di salute del nostro amico a 4 zampe.